Media(t)tore, il ruolo del Teatro Verdi e Pordenone

“IL RUOLO DEL TEATRO VERDI COINCIDE CON PORDENONE E LA SUA IDENTITA’, MA SERVE UNA CLASSE DIRIGENTE CHE SUPERI LE DIVISIONI”: E’ UNO DEI DATI EMERSI DALL’INDAGINE CHE SARA’ PRESENTATA MARTEDI’ 1 DICEMBRE, ALLE 17.30, A PORDENONE, REALIZZATA DAL COMUNALE CON UNINDUSTRIA E BCC PORDENONESE, COINVOLGENDO 25 STAKEHOLDERS DI DIVERSI AMBITI

OSPITI D’ECCELLENZA ALLA TAVOLA ROTONDA; LE TESTIMONIANZE DEI PROTAGONISTI DEL MONDO ECONOMICO ITALIANO: DA DERSUT CAFFE’ A FAZIOLI PIANOFORTI, DA KEYLINE A MASI AGRICOLA

CHIAMATE A RACCOLTA ISTITUZIONI, MONDO ECONOMICO, E CULTURALE

CONCLUSIONI AFFIDATE AL RESPONSABILE CULTURA DI CONFINDUSTRIA ANTONIO CALABRO’

mediattore

Il ruolo del Teatro Verdi e il suo riposizionamento strategico coincidono in buona misura con Pordenone e la sua identità, s’influenzano reciprocamente. Pordenone possiede risorse adeguate per realizzare questo processo, ma c’è l’aspettativa che emerga una classe dirigente che superi le divisioni e le visioni campanilistiche. Solo così Il Teatro Verdi potrà avere un ruolo di “media(t)tore”: mediatore culturale in grado di alimentare scenari futuri condivisi e, nello stesso tempo, attore dello sviluppo, capace di connettere e alimentare un circuito virtuoso fra imprese e cultura.

E’, questo, uno dei dati che emergono dall’indagine che il comunale pordenonese, in collaborazione con l’Unione Industriali di Pordenone e la BCC Pordenonese, ha affidato a Community Media Research con l’obiettivo di verificare il ruolo del teatro come strumento di dialogo tra impresa e cultura. Indagine i cui risultati saranno presentati pubblicamente martedì 1.dicembre, nel corso del convegno “Il Media(t)tore, il ruolo del Teatro Verdi e Pordenone”, che si terrà in teatro, sul palcoscenico, alle 17.30.

La ricerca ha avuto un duplice obiettivo: analizzare il significato del teatro nella vita sociale ed economica della città, il grado d’importanza, ma anche di identità e appartenenza che esso produce; verificare il grado di consapevolezza del rapporto fra economia e cultura, del ruolo che il teatro potrebbe assumere per lo sviluppo socio-economico del territorio e contribuire a prefigurare le sue strategie per il futuro. Il tutto in un contesto che, secondo l’ultimo rapporto Unioncamere-Fondazione Symbola sul “sistema produttivo culturale in Italia”, vede Pordenone (su 110 province italiane) al 4. posto (col 7,7%) per valore aggiunto prodotto.
Per realizzare l’indagine sono stati interpellati 25 testimoni privilegiati di diversi ambiti (stakeholder del Teatro, imprenditori, istituzioni, mondi associativi culturali).

Il convegno di martedì, oltre a fornire analisi ed elementi di riflessione, prevede una tavola rotonda alla quale parteciperanno illustri protagonisti del mondo economico italiano, “capitani” o figure chiave di aziende d’eccellenza che all’attività produttiva industriale affiancano una forte vocazione culturale. Interverranno Maria Cristina Gribaudi, chairwoman di Keyline, azienda del Nordest che ha traguardato ormai i 240 anni di storia arrivando all’ottava generazione di imprenditori, Raffaele Boscaini, direttore marketing di Masi Agricola , azienda vinicola profondamente radicata nelle Venezie e legata alla millenaria civiltà veneta, riconosciuta in tutto il mondo; Giorgio Caballini di Sassoferrato, amministratore delegato di Dersut Caffè Spa, noto marchio che serve in esclusiva nel solo Triveneto più di 3.500 esercizi pubblici e Paolo Fazioli, amministratore delegato di Fazioli Pianoforti. Le conclusioni saranno affidate, oltre che al sindaco di Pordenone Claudio Pedrotti, al responsabile Cultura di Confindustria e consigliere delegato Fondazione Pirelli, Antonio Calabrò.

Nutrito il parterre degli ospiti presenti martedì: assessori e consiglieri comunali, rappresentanti di partiti politici, il sindacato, il presidente delle Camera di Commercio Giovanni Pavan, i presidenti di Friuladria Chiara Mio e di BCC Pordenonese Pietro Roman, il presidente di Unindustria Michelangelo Agrusti, imprenditori Amici del Teatro, aziende del territorio, ordini professionali, associazioni culturali, scuole, banche, mondo della comunicazione.